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AI, Calderone: più opportunità che rischia, ma serve approccio umano-centrico

Roma, 29 gen - “L'impatto dell'intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, e credo uno dei temi che oggi non solo appassionano tutti gli esperti del mondo del lavoro, ma uno dei temi principali, perché attiene a quello che sarà lo sviluppo del mondo del lavoro e soprattutto anche le modalità con cui, soprattutto in alcuni settori, ci si dovrà interrogare e ci si dovrà rapportare alle grandi scelte da fare”. Così il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, a margine di un convegno sui rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale. “Parlare oggi di impatto di intelligenza artificiale vuol dire certamente non nascondersi quelli che potrebbero essere dei rischi, ma anche guardare alle tante opportunità. Dal mio punto di vista le opportunità sono sicuramente superiori ai rischi, ma lo saranno ancora di più se avremo la capacità di dare una organizzazione, una visione umano-centrica al tema dell'intelligenza artificiale: è quello che noi abbiamo voluto fare nell'ambito di quelle che sono i lavori che sono stati fatti per il G7 a Presidenza italiana nel 2024, che sono anche stati tradotti nella dichiarazione finale del G7 dei ministri del Lavoro e dell'Occupazione”. Secondo Calderone “l’intelligenza artificiale caratterizzerà il mondo del lavoro, non solo quello italiano ma a livello europeo, a livello mondiale caratterizzerà altre grandi scelte che dovranno ovviamente attenere anche alle competenze, alla formazione, alla riqualificazione del personale e caratterizzerà anche quelle scelte che avranno una stretta relazione con l'evoluzione delle nostre società e con soprattutto anche temi come quello dell'invecchiamento attivo della popolazione che sono fortemente connaturati a quello che è il tema demografico”. Tutto questo “può essere messo insieme solo ed esclusivamente con una scelta di campo, che è quella di dare un impatto umano-centrico a tutte quelle che sono poi le attività e anche il sistema di regolamentazione dell'intelligenza artificiale. Per noi vuol dire certamente implementare l’AI Act europeo, ma contemporaneamente anche insediare come ministero del Lavoro e delle politiche sociali, un Osservatorio dell'impatto dell'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Guardando alle competenze, guardando anche alle grandi transizioni in atto nel mondo del lavoro per non lasciare nessuno indietro, e invece per andare a fare degli investimenti importanti in termini di formazione e di riqualificazione, e di utilizzo appropriato di quelle che sono le misure e gli strumenti che noi abbiamo a disposizione con il piano nazionale di ripresa e resilienza e le altre politiche del governo”. (PO / gci)

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